Dalla tenda di Damietta alla Custodia di Terrasanta

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Lunedì 19 aprile 2021 dalle 15.00 alle 17.00 si terrà un incontro on line organizzato dal Circolo Medievistico Romano. Alfonso Marini e Antonio Musarra discuteranno il tema: “Dalla tenda di Damietta alla Custodia di Terrasanta”. Presiede e modera Marco Bartoli, che introduce qui di seguito il dialogo.

Per partecipare ecco il link: meet.google.com/gaw-eooh-pju


Sono tornati di moda gli avvenimenti.

Quando ho iniziato a interessarmi di storia andava di moda una critica feroce contro l’histoire événementielle la storia degli eventi. Si diceva: basta con una storia di date e battaglie, si preferiva la storia di lunga durata, o l’histoire des mentalités, o, per dirla con Cinzio Violante, la storia globale.
Oggi si torna a fare storia di événements. Ho tra le mani il bel libro di Federico Canaccini 1289, La battaglia di Campaldino. Ricostruire le vicende che hanno portato a una battaglia, studiarne le conseguenze è molto interessante. L’avvenimento serve certamente a capire anche il lungo periodo.

Questa sera siamo insieme per parlare insieme di un evento. In questo caso non si tratta di una battaglia, anzi si: si tratta di un evento bellico (l’assedio della città di Damietta nel delta del Nilo nel 1219), ma ci interesseremo soltanto di un episodio minore: il passaggio del fronte di guerra da parte di due penitenti cristiani e il loro incontro con il Sultano Melik al Kamil.

La conquista di Damietta da parte dei Crociati in un dipinto di Cornelis Claesz van Wieringen

Questo episodio minore ha però suscitato un’eco profonda e duratura nel tempo, anche perché, come tutti sappiamo, uno dei due penitenti era Francesco di Assisi che solo nove anni dopo verrà proclamato santo. In ogni caso l’episodio ancora oggi è invocato come esempio e modello nelle più diverse circostanze. Due anni fa, nel 2019 è stato ricordato in libri e incontri di studio in occasione del centenario.

Perché tutto questo interesse attorno ad un episodio che dal punto di vista militare fu certamente di secondaria importanza?

Per rispondere a questa domanda abbiamo tra noi due dei migliori specialisti sull’argomento: Alfonso Marini e Antonio Musarra. L’interesse è poi accresciuto dal fatto che Alfonso Marini è un grande e raffinato conoscitore delle fonti relative a Francesco d’Assisi, mentre Antonio Musarra è un affermato specialista di storia delle crociate. Le due prospettive dunque possono dare luce diversa all’evento, secondo la lettura che ne fanno le diverse fonti.

Montefalco, Complesso museale di San Francesco, Benozzo Gozzoli, Francesco d’Assisi e il sultano al-Kamil, una scena del ciclo di affreschi sulla vita del santo

Per procedere in modo interessante, insieme ai relatori, abbiamo deciso di procedere in questo modo.

Come prima cosa cercheremo di delineare il contesto. In questo primo giro i due intervenenti faranno, come ovvio, una presentazione della loro ricerca sull’argomento e poi ci parleranno della battaglia di Damietta nella storia delle crociate (Musarra) e ci spiegheranno chi era uno dei due protagonisti, Francesco d’Assisi, nel 1219, al momento dell’incontro (Marini).

In un secondo giro di interventi i due relatori parleranno del fatto al centro del nostro incontro, così come è descritto nelle fonti crociate (Musarra) e nelle fonti francescane (Marini).

La terza e ultima tappa sarà quella di capire se il “fatto” del dialogo di Damietta può essere considerato un “fatto storico” ovvero un evento. Per farlo si possono identificare due criteri: il primo è se riveste un carattere di eccezionalità e il secondo se le sue conseguenze hanno determinato cambiamenti nella vita di quella generazione o delle future.

Per farmi capire vorrei spiegare il concetto di storicità espresso ad esempio da Morazé: vi è un postulato implicito in tutte le nostre ricerche di storici ed è che le vicende umane siano in qualche modo interconnesse le une con le altre. Mi interesso di uomini e donne di secoli fa perché penso che vi sia un impercettibile legame tra le vicende di quella generazione e quelle della nostra. Questo non vuol dire che tutti i fatti della storia si possano considerare fatti storici. Perché questo accada occorre poter documentare l’influenza che quel fatto ha avuto nella società o nella cultura o nella percezione della vita di quella generazione o di quelle successive.

Sarà perciò interessante ascoltare da Musarra l’evoluzione dell’idea di crociata nella prima metà del XIII secolo e da Marini le conseguenze del viaggio in Egitto nella biografia francescana, cioè le idee sulla pace, la cavalleria, la missione, del povero di Assisi.

Per finire vorremmo dare la parola anche a chi partecipa all’incontro via web. In ogni caso, se ci sarà il tempo, ci sono due argomenti che possono essere sviluppati:

1 – Il rapporto tra crociata, missione e dilatatio christianitatis

2 – Francesco e la pace: un approccio teleologico? In altri termini: sono i pacifisti di oggi che inventano il Francesco uomo di pace, o è la memoria di Francesco che ha fatto nascere il pacifismo?

Marco Bartoli

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