L’eredità di Chiara Frugoni

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Chiara. Di nome e di fatto. Dotata di una scrittura elegante e di una grande capacità di comunicare in modo semplice ed efficace i risultati dei suoi studi ad un vasto pubblico. Autrice di scritti scientifici ma anche di manuali scolastici e di pubblicazioni che hanno lasciato un segno nella storiografia italiana ed europea.

Chiara Frugoni (1940-2022) è stata anche fra i primi a divulgare in Italia la semiotica dei gesti, sulla scorta del francese Jean-Claude Schmitt, Ma soprattutto ha sviluppato un metodo: quello della iconologia relativa all’arte medievale. Un nuovo modo di guardare e leggere le immagini, in modo comparativo. Analizzando ogni dettaglio e ogni singola scelta cromatica attraverso il filtro di una attenta lettura delle fonti originali e dei documenti d’archivio. Ma anche dei testi letterari, dei territori, dei paesaggi, della storia delle istituzioni, delle simbologie teologiche, dei linguaggi storici e di quelli gestuali.

Frugoni spiegava che «le immagini (…) non vanno mai scisse dalle fonti scritte coeve, ma intese assieme a queste come due fonti di pari statuto in una reciproca interazione; la separazione di figura e parola è una mutilazione rispetto alla ricostruzione storica di una realtà in cui esse erano naturalmente fuse, nella coscienza di quegli uomini e nel quotidiano scorrere di quelle vite che si vogliono ridestare».

Chiara Frugoni al Festival del Medioevo 2021

Nata a Pisa il 4 febbraio 1940, Chiara Frugoni era figlia del grande medievista Arsenio Frugoni: sul rapporto profondo e per molti versi problematico con il padre scrisse in età già avanzata un libro autobiografico Persino le stelle devono separarsi (Feltrinelli  2013).

Si laureò nel 1964 alla Sapienza di Roma, Nel 1974 approdò all’insegnamento universitario della Storia medievale, prima a Pisa e poi a  Roma Tor Vergata e a Parigi.

Un suo articolo Il tema dei tre vivi e dei tre morti nella tradizione medievale italiana, pubblicato nel 1964 quando Chiara Frugoni aveva solo ventiquattro anni, è ancora oggi un testo fondamentale per la comprensione di una leggenda che ha ispirato celebri rappresentazioni figurative a Subiaco, a Clusone, nel Camposanto di Pisa e in altri luoghi della penisola.

Nel suo primo libro, uscito nel 1973, si occupò della figura di un grande condottiero militare: Historia Alexandri elevati per griphos ad aerem. Origine, iconografia e fortuna di un tema (Istituto Storico per il Medioevo 1973) a cui seguì La fortuna di Alessandro Magno dall’antichità al Medioevo (La Nuova Italia 1978).

Chiara Frugoni si dedicò poi con entusiasmo e profondità di analisi a un personaggio agli antipodi del sovrano macedone: San Francesco d’Assisi. Un suo libro, Francesco e l’invenzione delle stimmate. Una storia per parole e immagini fino a Bonaventura e Giotto (Einaudi 1993), destò insieme scandalo e ammirazione. In quell’opera dimostrò che la presenza e conformazione delle stimmate nelle rappresentazioni di san Francesco variarono a seconda degli indirizzi politici dei Minori.

Sullo stesso argomento ha scritto altre opere fondamentali: Vita di un uomo: Francesco d’Assisi, con introduzione di Jacques Le Goff (Einaudi 1995); Il cantiere di Giotto. Le storie di san Francesco ad Assisi, con Bruno Zanardi e l’introduzione di Federico Zeri (Skira, 1996); Storia di Francesco: il santo che sapeva ridere con Teresa Buongiorno (Laterza 1998);  Le storie di San Francesco. Guida agli affreschi della Basilica superiore di Assisi (Einaudi 2010); Storia di Chiara e Francesco (Einaudi 2011); Quale Francesco? Il messaggio nascosto negli affreschi della Basilica superiore di Assisi (Einaudi 2015); Un presepio con molte sorprese. San Francesco e il Natale di Greccio, a cura di M. Benvenuto (Mauvais Livres 2020) e San Francesco in figura. La Legenda Maior di Bonaventura nel manoscritto Antonianum 1, con Attilio Bartoli Langeli (Antonianum 2021).

Opere importanti, intervallate, nell’arco di cinquant’anni di studi e ricerche da molti altri libri, tutti di elevata caratura scientifica: Una lontana città. Sentimenti e immagini nel Medioevo (Einaudi 1983); Wiligelmo. Le sculture del Duomo di Modena (Franco Cosimo Panini 1996); Due Papi per un giubileo. Celestino V, Bonifacio VIII e il primo Anno Santo (Rizzoli 2000); Medioevo sul naso. Occhiali, bottoni e altre invenzioni medievali (Laterza 2001); La cappella Scrovegni di Giotto a Padova (Einaudi 2005); Una solitudine abitata: Chiara d’Assisi (Laterza 2006); Il Battistero di Parma, guida ad una lettura iconografica (Einaudi 2007); L’affare migliore di Enrico. Giotto e la cappella Scrovegni, con la traduzione e il commento del testamento di Enrico Scrovegni a cura di Attilio Bartoli Langeli e un saggio di Riccardo Luisi (Einaudi 2008); La voce delle immagini. Pillole iconografiche dal Medioevo (Einaudi 2010); Civiltà dei Castelli (Ecra 2011); Vivere nel Medioevo. Donne, uomini e soprattutto bambini (Il Mulino 2017); Uomini e animali nel Medioevo. Storie fantastiche e feroci (Il Mulino 2018); Paradiso vista Inferno. Buon Governo e Tirannide nel Medioevo di Ambrogio Lorenzetti (Il Mulino 2019); Paure medievali. Epidemie, prodigi, fine del tempo (Il Mulino 2020); Donne medievali. Sole, indomite, avventurose (Il Mulino 2021) e A letto nel Medioevo. Come e con chi (Il Mulino 2022).

Di grande importanza anche altre sue pubblicazioni scritte in collaborazione con insigni medievisti: Dizionario del Medioevo, con Alessandro Barbero (Laterza 1994); Storia di un giorno in una città medioevale, con uno scritto di Arsenio Frugoni (Laterza 1997); Medioevo. Storia di voci, racconto di immagini, con Alessandro Barbero (Laterza 1999); Mille e non più mille. Viaggio fra le paure di fine millennio, con Georges Duby (Rizzoli 1999) e Senza misericordia. Il Trionfo della Morte e la Danzamacabra a Clusone, con Simone Facchinetti (Einaudi 2016).

Virginia Valente

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