Il santo e il guerriero

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Venerdì 23 aprile 2021 alle ore 17, sul sito dell’Università di Salerno, potrà essere seguita in diretta la presentazione del libro Il santo e il guerriero (Edizioni San Paolo), romanzo storico di Verio Santoro, professore ordinario presso l’Università di Salerno e già presidente dell’Associazione Italiana di Filologia Germanica.

Per seguire la diretta si può accedere a Zoom o a Youtube:
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L’opera, che unisce rigore scientifico e fantasia, è supportata da un importante lavoro di studio condotto anche presso istituzioni scientifiche specializzate come l’Istituto Patristico Augustinianum e l’Istituto Storico Italiano sul Medio Evo di Roma. Ecco una sintesi dell’opera firmata dalla storica Amalia Galdi.


Le spoglie di sant’Agostino vescovo di Ippona, oggi Annaba in Algeria, erano state portate, durante le persecuzioni vandaliche nell’Africa Romana, a Cagliari e lì erano rimaste, secondo la tradizione, per alcuni secoli, fino a quando Liutprando, re dei Longobardi, le fece trasportare a Pavia.

La tomba di Agostino nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia

La notizia di questa seconda traslazione dei resti di sant’Agostino dalla Sardegna a Pavia risale a Beda, detto il Venerabile, monaco del monastero benedettino di Jarrow, in Northumbria (Inghilterra).

Secondo Beda, Chronicon de sex aetatibus mundi (ed. Mommsen, III, 321) Liutprando, appreso

che i Saraceni, devastata la Sardegna, profanavano anche i luoghi dove un tempo, a causa delle devastazioni dei barbari, erano state trasferite e degnamente sepolte le ossa del santo vescovo Agostino, inviò suoi uomini e pagando grande somma le ottenne e le portò nella città di Ticino [Pavia], dove di nuovo le compose, con l’onore dovuto a un tale padre.

La traslazione dovette avvenire tra il 717 e il 725, anno in cui Beda termina la sua cronaca. Da allora le sacre reliquie del santo riposano a Pavia nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro.

Partendo da questa unica notizia storica il romanzo Il santo e il guerriero, ambientato nella primavera del 724 d.C. narra le vicende del recupero a Cagliari (Karales) delle reliquie di sant’Agostino, misteriosamente sparite dopo un attacco dei Saraceni, e della loro traslazione a Pavia. Le vicende del romanzo hanno inizio a Cividale del Friuli e proseguono attraverso la Padania e il Po, Pavia, Bobbio, Genova, la Corsica, la Sardegna.

Antonello da Messina, Sant’Agostino, 1473

Accanto a veri personaggi storici (Liutprando, re dei Longobardi, Pemmone, duca di Cividale) agiscono gli autentici protagonisti, inventati, della traslazione: tre soldati longobardi provenienti dal Friuli (Herfemar, Droctulf, Alakis) e un monaco benedettino dell’abbazia di Bobbio (Anastasio).

Insieme i quattro affrontano un viaggio avventuroso (attraverso monasteri, città abbandonate, taverne, tempeste di mare) e ricco di personaggi (briganti, ufficiali bizantini, prostitute, marinai, pellegrini, mercanti).
Il viaggio dei protagonisti diventa l’occasione per un viaggio attraverso la realtà dell’Italia, divisa tra i domini dei Longobardi, dei Bizantini e della Chiesa, e della Sardegna in cui si affacciano le prime incursioni arabe dall’Africa.

In accordo con l’ideologia del culto delle reliquie di santi nel Medioevo e nei molti spunti agostiniani che si agitano all’interno della tessitura testuale, sant’Agostino si erge nel corso della narrazione ad autentico protagonista attivo del romanzo che indirizza e guida gli eventi e il destino degli stessi protagonisti.

Amalia Galdi

Verio Santoro
Il santo e il guerriero
Edizioni San Paolo, 2021
Per maggiori informazioni: scheda del libro

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