Le regole del lusso

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Apposite leggi suntuarie regolavano l’esibizione del lusso fra Medioevo ed età moderna. Furono in particolare le città comunali ad emanare in modo sistematico, a partire dalla seconda metà del XIII secolo, norme che limitavano gli sprechi e le esibizioni che non fossero commisurate all’età, alla condizione sociale, alla capacità economica, all’appartenenza religiosa o ad altro ancora.

Dal 3 aprile 2020 in libreria l’ultimo libro di Maria Giuseppina Muzzarelli : “Le regole del lusso. Apparenza e vita quotidiana dal Medioevo all’Età moderna” (Il Mulino).

In una società rigidamente gerarchica, occorreva infatti vigilare affinché ognuno desse di sé un’immagine coerente con la propria condizione sociale.
Così le città comunali provarono a normare ogni aspetto o quasi della vita dei concittadini. E usarono queste regole per premiare o marginalizzare. Quindi per governare. Praticamente tutti gli statuti cittadini emanati in tutte le città grandi o piccole d’Italia e anche di altri paesi stabilivano chi poteva mettersi e cosa. Addirittura regolamentavano (o cercavano di farlo) l’ampiezza delle maniche, la lunghezza degli strascichi e il valore dei ricami. Si legiferava perfino circa il numero e il peso dei bottoni. Una vera e propria “polizia del lusso” che applicava norme che dovevano regolare ogni aspetto della vita quotidiana, dall’altezza delle pianelle alla quantità della carne nei taglieri.

Nel mirino del legislatore erano soprattutto le donne, i loro abiti, i gioielli, i pizzi, i copricapi, le calzature, ma anche i banchetti e le feste: “(comparve in chiesa) …una delle figliole di un cittadino con un camorrino di seta con fila d’argento, cosa proibita…et domenica ci vennero tutte tre le figliole, tutte con li camorrini medesimi di seta, cosa che fa nausea a molti cittadini, et se non ci si rimedia, la città nostra è guasta, perché in poco tempo si farà secondo parrà alle donne…”

Maria Giuseppina Muzzarelli insegna Storia medievale, Storia delle città e Storia e patrimonio culturale della moda nell’Università di Bologna. Con il Mulino ha pubblicato “Guardaroba medievale. Vesti e società dal XIII al XVI secolo” (nuova edizione, 2008); “Il denaro e la salvezza” (2001); “Pescatori di uomini” (2005); “Un’italiana alla corte di Francia. Christine de Pizan, intellettuale e donna” (nuova edizione, 2017); “Breve storia della moda in Italia” (nuova edizione 2014), “A capo coperto. Storie di donne e di veli” (nuova edizione, 2018).

Le regole del lusso. Apparenza e vita quotidiana dal Medioevo all’Età moderna, Il Mulino, collana “Biblioteca storica” – pp. 300, ISBN: 978-88-15-28594-2, disponibile a stampa e in e-book.

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