Il “Tacuinum sanitatis” di Bevagna

da

Piazza di Bevagna

Il termine “gaita”, dal longobardo Watha, ovvero “guardia”, indica i quattro quartieri storici di Bevagna: Gaita San Giorgio, Gaita San Giovanni, Gaita San Piero e Gaita Santa Maria.

“Tacuinum sanitatis”, un prontuario medico del XIV secolo” è il titolo di un libro pubblicato a cura della gaita Santa Maria di Bevagna.

L’opera, in due volumi, comprende la copia anastatica, la trascrizione e la traduzione di un antico manoscritto del Trecento presente in Umbria, nella biblioteca comunale di Bevagna.

Il testo è la traduzione latina dell’originale in arabo redatto intorno alla fine del secolo XI da Ibn Butlan, un famoso medico di Baghdad di fede cristiana nestoriana, vissuto durante l’epoca d’oro dell’Islam.

Fu tradotto dall’arabo da Faraj ben Salim, conosciuto anche come Ferragut di Girgenti, un medico ebreo nato in Sicilia. Il manoscritto si diffuse prima nelle corti di Napoli e Palermo e poi in tutte le principali città europee.

Sotto il nome di “Tacuinum sanitatis in medicina” vengono classificati tutti quei manuali di scienza medica scritti e miniati, dalla seconda metà del IV secolo al 1450 circa, che descrivevano, sotto forma di brevi precetti, le proprietà mediche di ortaggi, alberi da frutta, spezie e cibi. Ma anche le stagioni, gli eventi naturali e i moti dell’animo, riguardo i loro effetti sul corpo umano.

Sono 11 i manoscritti non miniati: quattro sono conservati nella Biblioteca Nazionale di Parigi, due nella Biblioteca Vaticana, due nella Biblioteca Angelica a Roma, uno nella Biblioteca Marciana di Venezia, uno a Vienna e uno a Lipsia. Di maggior pregio sono considerati tre codici miniati giunti fino a noi: uno è conservato nella Biblioteca Nazionale di Vienna, uno a Parigi, alla Bibliotheque Nationale e uno a Roma presso la Biblioteca Casanatense.

L’opera ospitata nella biblioteca comunale di Bevagna è un manoscritto pergamenaceo di 40 fogli della misura di mm 210 per 310 mm ciascuno. Il foglio esterno della legatura è in pergamena. I fogli di guardia sono cartacei e recano un timbro rotondo con la dicitura “Orfanotrofio Francesco Torti. Bevagna”.

Nell’incipit del libro si legge: “Tacuinum sanitatis in medicina, utile a spiegare le sei cose necessarie all’uomo e a dimostrare sia il giovamento del cibo, del bere e degli indumenti sia l’aspetto nocivo di queste cose, e quindi a rendere noti i buoni consigli da parte degli eminenti tra gli antichi al fine di eliminarne gli aspetti dannosi. Elbukassem Elmuthar, figlio di Haladin, a sua volta figlio di Buctilian, medico di Baldach, compose questo libro”.

E continua così: “Intorno alle sei cose che sono necessarie ad ogni uomo che devono essere messe in accordo e preservate per mantenere lo stato di salute, con le regole di comportamento e i loro effetti. La prima è migliorare l’aria che interessa il cuore. La seconda è la giusta proporzione di cibo e bevande. La terza è la giusta combinazione del moto e della quiete. La quarta è la preservazione del corpo dagli eccessi del sonno e delle veglie. La quinta è il giusto equilibrio nell’eliminazione e nella ritenzione degli umori. La sesta consiste nella capacità della persona di regolarsi nella gioia, nell’ira, nel timore, nell’angoscia. La conservazione della salute starà infatti nell’equilibrio di questi elementi; quando viene a mancare, si genera malattia”.

GaiteMercato

Il bellissimo Mercato delle Gaite di Bevagna, manifestazione storica di alto valore filologico che si svolge ogni anno, negli ultimi dieci giorni di giugno, nella cittadina umbra a pochi chilometri da Foligno.

Molti, e a volte curiosi, i consigli terapeutici del medico di Baghdad. Dai dieci giovamenti che arrivano dal vino bevuto con moderazione (cinque sono per l’anima e cinque per il corpo) fino alle qualità che una sana alimentazione trova nel pane con la giusta quantità di lievito e ai lupini e ai fagioli che “favoriscono il sangue mestruale”. Le fave fresche sono sconsigliate perché “provocano gonfiore, mollezza delle carni, e stanchezza”. E il riso “fa aumentare lo sperma, mentre fa diminuire l’urina”. Le mandorle invece “quanto più sono amare, tanto più saranno efficaci nei loro effetti”.

Ibn Butlan si sofferma a lungo anche sul coito. Spiega che a coloro che durante il sonno sognano il sesso “può capitare pazzia, amore, perversione dell’animo, gonfiore dei testicoli, e in generale malattie di replezione del corpo e del cervello”.

Consiglia anche “che chi ha un rapporto sessuale non sia né pieno di cibo, né affamato, in quanto si verificherebbe ostruzione o secchezza”. In quanto ai figli “si scelgano per generare maschi le case maschili, tra cui si prediligono la Bilancia e il Sagittario, mentre per generare femmine il segno dei Pesci e la Vergine, e non si badi se c’è il Toro”.
E aggiunge che “non si deve avere il coito se prima non si è giocato con la donna, strofinandole i piedi, prendendole e stringendole delicatamente i capezzoli dei seni, affinché entrambi i due soggetti, stimolati, emettano contemporaneamente il seme, fine per il quale si sono uniti.

Si riconosce il desiderio della donna dai suoi occhi. Durante il rapporto, inoltre, ci si inclini sul lato destro per avere un maschio. Bisogna stare attenti che l’uomo non abbia di nuovo ad avere il coito se prima non si è lavato e non ha urinato. Se non ha osservato tali precauzioni gli occhi dei bambini saranno di colore celeste”.

Il medico di Baghdad raccomanda la musica per la letizia del corpo e dell’anima: “L’effetto sugli animi è palese sia nell’andatura dei cammelli che, carichi, sono confortati dal canto di chi li guida, sia nei fanciulli, che altrettanto godono del canto. Esso crea anche attitudine e diletto e giova alle lunghe orazioni e alle letture. I medici se ne servono per mitigare i dolori, come fanno coloro che portano carichi pesanti in modo che sembrino leggeri e facili”.

Il “Tacuinum sanitatis” analizza anche gli stati d’animo. E ricorda che ce ne sono di cinque tipi: ira, gioia, timidezza, dispiacere e paura. La ragione di questo è che il cuore si muove sia verso il petto sia verso la schiena, o da entrambi le parti. In qualsivoglia di queste due direzioni, il cuore si muove o in modo impetuoso o repentino,oppure poco a poco o in maniera costante. Se si muove in modo impetuoso verso il petto provocherà ira. Se lo fa poco a poco provocherà gioia. Se si muove impetuosamente verso la schiena provocherà paura. Se lo fa poco a poco, disagio. Se da entrambi le parti, avrà effetto di timidezza e tristezza.
Tutti questi sono chiamati accidenti dell’animo, sebbene siano resi vitali da ciò che li trasmette, ovvero la percezione e il pensiero. Infatti la percezione conferisce al cuore cose piacevoli e non piacevoli, e lo stesso pensiero. Il dispiacere deriva dalle cose passate, ma anche dalla speranza e dalla disperazione”.

Il libro è edito da Fabrizio Fabbri Editore.

error: Tutti i contenuti di questo sito web sono protetti.