Il castello cataro di Queribus

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Le prime fonti a citare la fortezza di Queribus risalgono al 1020

Il castello di Queribus, situato su uno sperone roccioso a 728 metri di altezza, è un vero “nido d’aquila” sulla catena dei Corbières Orientali, nella regione dell’Aude (Francia meridionale); dalla sua posizione è possibile dominare l’intera pianura del Rossiglione, dai Corbières ai Pirenei e dal mare alla regione del Fénouillède.

Tutta l’area del castello è percorsa da camminamenti a gradini che collegano le tre cinte murarie, situate a livelli differenti, le quali rafforzano la protezione naturale della fortezza; numerose sono le cisterne che, raccogliendo l’acqua piovana, costituivano l’unica forma di approvvigionamento idrico per la guarnigione.

Le cortine difensive presentano varie feritoie e cannoniere, in particolare la seconda cinta orientata a controllo del sottostante passo del Grau de Maury (432 metri).

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Il castello si trova nel comune di Cucugnan, nella regione della Linguadoca-Rossiglione, in Francia meridionale

A predominio della fortificazione è situata un’imponente torre poligonale, il donjon, probabilmente del XIII secolo, con una base muraria di circa quattro metri di spessore. Ospita al suo interno la famosa “sala del pilastro”, un ambiente quadrato così chiamato da un pilastro cilindrico che sostiene una crociera a ogiva, le cui nervature poggiano su piccole mensole di forma piramidale; la sala prende luce da una grande finestra con modanatura a croce. L’ingresso è difeso da una caditoia e controllato da una torre quadrata, collocata sul lato destro, al cui interno è ricavata una scala a chiocciola.
Il castello di Queribus viene citato per la prima volta, come «Popia Cherbucio», nel testamento di Bernard Taillefer, conte di Besalù, nel 1020. Nel 1117 appartiene ai contadi di Barcellona, Besalù, Cerdagna e Provenza.

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Nel castello sono presenti varie cisterne: posta in cima a un cucuzzolo roccioso, l’unico approvvigionamneto idrico possibile era infatti l’acqua piovana

Ramiro II di Aragona lo acquisisce per matrimonio nel 1137 e successivamente lo annette al regno di Aragona quando questo verrà costituito nel 1162. Dieci anni più tardi, figura tra i possessi della conte del Rossiglione e successivamente, sul finire del XII secolo, tra quelli della contea di Fénouillède e del viscontado di Narbona, a opera di Pedro II il Cattolico, re di Aragona.

Nel periodo della persecuzione contro i Catari (la cosiddetta “Crociata albigese”, 1209-1255), Queribus venne coinvolto solo nella seconda parte, nella cosiddetta “crociata reale”, iniziata nel 1216 da Luigi VIII, re di Francia (morto nel 1226), e proseguita dal figlio Luigi IX.

In quegli anni signore di Queribus era Chabert de Barberà, un “faidit” (appellativo dei signori occitani che professavano la fede catara) ribelle alla conquista francese, che fece del suo castello un rifugio di eretici: nel 1241 vi morì il vescovo cataro di Razès, Benoit de Termes, che nel 1207 aveva partecipato al grande contraddittorio nel castello di Pamiers tra i “perfetti” catari e la delegazione cattolica guidata da San Domenico Guzman.

Nel 1254 Luigi IX ordinò al siniscalco di Carcassonne, Pierre d’Autel, di conquistare il castello di Queribus che resistette per un anno sotto la guida di Chabert de Barberà. Purtroppo quest’ultimo cadde vittima di un tranello ordito dal suo vecchio amico Olivier de Termes (parente del vescovo Benoit), il quale lo consegnò ai soldati del re di Francia, dopo averlo tenuto prigioniero nel castello di Aguilar.

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La grande sala interna con volta ogivale è alta 7 metri

Chabert de Barberà, a questo punto, negoziò la sua libertà in cambio della resa di Queribus, che fu occupato dai francesi nel maggio del 1255. Questo castello quindi fu l’ultima fortezza catara a cedere ai crociati e non, come normalmente si afferma, quella di Montsegur che venne conquistata nel 1244.

Con il “Trattato di Corbeil” del 1258 venne fissata la frontiera tra Francia ed Aragona lungo la linea montuosa dei Corbières, vicino al castello di Queribus, che venne occupato da un castellano nominato dal siniscalco di Carcassonne; il primo, nel 1259, fu Nicolàs de Navarra.

Quasi tutte le fortezze catare, trovandosi al confine tra il regno di Aragona e quello di Francia, furono utilizzate da quest’ultimo per il controllo della frontiera meridionale. Queribus divenne così una piazzaforte importante nel dispositivo di difesa francese dipendente da Carcassonne, comprendente altri quattro fortezze catare: Aguilar, Peyrepertuse, Puillorenç e Termes (i cosiddetti “cinque figli di Carcassonne”). Il castello venne ampliato e rafforzato proprio in funzione di controllo della frontiera con l’Aragona, e infatti nel 1473 sarà assediato e conquistato dagli Aragonesi.

Solo nel 1659, con il “Trattato dei Pirenei” che spostava la linea di confine tra Francia e Spagna lungo la catena dei Pirenei, Queribus perse la sua importanza strategica, anche se ospiterà una piccola guarnigione per diversi anni; progressivamente però verrà abbandonato dai soldati e occupato da bande di fuorilegge che ne faranno un sicuro rifugio, vista l’imprendibilità dal luogo.

Dal 1907 è classificato tra i “Monuments Historiques de France” e, insieme al vicino villaggio di Cucugnan, gode del beneficio di “luogo protetto”, in base alla legge sui siti storici del 1943. Nel 1951 hanno avuto inizi i primi lavori di rinnovamento e consolidamento, che sono proseguiti negli anni successivi fino ad arrivare, tra gli anni 1998 e 2002, al completo restauro e all’apertura al pubblico.

Enzo Valentini

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