È morto Tullio Gregory

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Tullio Gregory nel 2015 al Festival del Medioevo. Tullio Gregory: Il mio Medioevo (RAI per Festival del Medioevo 2015)

ROMA, 3 marzo 2019 – È morto a Roma Tullio Gregory, uno dei più importanti intellettuali italiani, protagonista della prima edizione del Festival del Medioevo.

Filosofo e storico delle idee, aveva compiuto 90 anni lo scorso 28 gennaio. Di cultura laica, fedelissimo ai valori repubblicani, è stato professore ordinario di Storia della filosofia medievale e di Storia della filosofia nell’università di Roma. La Sorbona, dove insegnò (1986-1987) gli conferì la laurea honoris causa nel 1996. Entrato alla Treccani nel 1951 ha guidato e ideato molte delle opere della Enciclopedia Italiana Treccani, tra cui un progetto sulle parole chiave del XXI secolo.

È stato socio ordinario dell’Accademia dei Lincei e componente del Consiglio scientifico della Fondazione Centro italiano di studi sull’alto medioevo e del Centro italiano di studi sul basso medioevo – Accademia Tudertina.

Nel 1964 promosse il gruppo di ricerca CNR del Lessico intellettuale europeo (centro CNR dal 1970), di cui è stato direttore. Nel 1975-77 è stato directeur d’études all’École pratique des hautes études di Parigi.

Fondamentale è stato il suo contributo alla storia del platonismo e del naturalismo medievale. Molto importanti anche i suoi lavori sulla cultura filosofica europea dei secoli XVI e XVII, nei quali pose in risalto i momenti di passaggio e di crisi, dedicandosi a temi quali lo scetticismo, l’empirismo, il corpuscolarismo e l’atomismo, ampliando le ricostruzioni storico-filosofiche secondo prospettive di storia delle idee e del pensiero scientifico.

Nel 1993 aveva fatto parte del consiglio d’amministrazione della Rai, il cosiddetto cda dei professori.

Tra le sue opere: Anima mundi. La filosofia di Guglielmo di Conches e la scuola di Chartres (1955); Platonismo medievale. Studi e ricerche (1958); Scetticismo ed empirismo. Studio su Gassendi (1961); Giovanni Scoto Eriugena. Tre studi (1963); Theophrastus redivivus. Erudizione e ateismo nel Seicento (1979); Etica e religione nella critica libertina (1986); Mundana sapientia. Forme di conoscenza nella cultura medievale (1992); Genèse de la raison classique (2000); Origini della terminologia filosofica moderna (2006); Speculum naturale. Percorsi del pensiero medievale (2007). Di grande importanza la sua traduzione e il suo commento, del De magistro di Tommaso d’Aquino (1965).

Nel suo ultimo saggio, Translatio linguarum (2016) Gregory ha studiato il trasferimento, la traduzione e l’interpretazione dei testi scritti nella storia della cultura mediterranea ed europea.

Gli amici, i colleghi e il mondo culturale e politico gli renderanno omaggio domani a Roma, nella camera ardente allestita presso la sede dell’Enciclopedia Italiana Treccani.

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